Una volta la figura del drago ciclopico antropomorfo con la testa da cefalopode era sconosciuta al 99% delle persone. Ma ora sono in molti a riconoscere la figura ancestrale di Cthulhu, il più famoso dei personaggi creati da H. P. Lovecraft e reso immortale dalla sua produzione letteraria.
E proprio a Cthulhu e alla sua apparizione letteraria più famosa è ispirato questo primo librogame della serie Choose Cthulhu: Il Richiamo di Cthulhu.
Ph’nglui mglw’nafh Cthulhu R’lyeh wgah’nagl fhtagn
La Raven Distribuzioni ha promosso e distribuito i primi due volumi della serie Choose Cthulhu (in italiano) durante l’evento Lucca Comics and Games.
La collana si compone oggi di sei volumi direttamente ispirati ognuno ad una opera unica di Lovecraft. Esiste anche un settimo volume, non ancora tradotto (ma forse neanche finito di scrivere ndr) che è del tutto originale, sia per testi che per storia e personaggi principali.
Quando ho preso in mano questo libro mi aspettavo di trovare delle tabelle o delle regole all’inizio, ma qui la sorpresa. Questo è un librogame diverso da quelli a cui ero abituato con Lupo Solitario o Oberon, non sono infatti presenti lanci di dadi o valori di forza o sanità mentale a cui fare attenzione. La narrazione la fa da padrone, scelta questa fatta forse proprio per far meglio immergere il lettore nelle atmosfere da incubo della storia.
D’altra parte lo scontro fisico con qualsiasi cosa/creatura/alieno/essere del mondo di Cthulhu è da evitare a priori pena la morte o la follia.
Alcune parti di testo di questo libro sono riprese dalle opere originali di Lovecraft, altre sono state scritte dall’autore Victor Conde che ha riadattato la storia originale per dividerla nei piccoli capitoli a bivi.
Come ogni buon librogame infatti, il libro è diviso in capitoli numerati in base alla pagina e spesso da un singolo capitolo si passa al successivo senza effettuare scelte ma semplicemente proseguendo nella lettura.
In questo primo volume vivremo le gesta di Francis Thurston, che dopo aver appreso della morte improvvisa dello zio, studioso e noto linguista, si immerge nella misteriosa indagine che questi ha svolto (e lasciato incompiuta) nei suoi ultimi mesi di vita. Curiosando tra i suoi documenti e parlando con gli altri personaggi del libro, scopriremo realtà misteriose e dimenticate.
Non è morto ciò che giace in eterno e col volgere di strani eoni anche la morte può morire
La lettura per quanto riflessiva non impegna più di un’oretta, meno se si fanno le scelte sbagliate e si incontra quindi una fine prematura.
Io l’ho letto e riletto, prima compiendo delle scelte più prudenti, in linea con la storia e la mia esperienza di orrori ancestrali, poi azzardando scelte via via più rischiose in bivi narrativi già incontrati.
Gaia stessa l’ha riletto tre volte di seguito nel giro di un paio d’ore abbondanti incontrando prima la pazzia, poi la morte e infine riuscendo a salvarsi togliendosi anche la soddisfazione di lanciare una nave contro Cthulhu in persona (spoiler ndr).
Se quindi ben si conosce l’opera del solitario di Providence ci si potrebbe mettere molto meno, andando a rivivere una storia che si conosce già nei dettagli.
Come rivedere un bel film che ci è piaciuto, ma vivendo l’esperienza in prima persona, il che rende comunque la lettura appagante.
Di fatto è un libro che può quindi piacere sia agli appassionati lettori del genere che ai neofiti curiosi.
Il volume è molto ben fatto anche dal punto di vista dei materiali. La copertina cartonata, corredata di una illustrazione spettacolare, rende subito l’idea della qualità del libro che si ha tra le mani. Illustrazioni a toni scuri decorano anche le pagine interne, alternandosi alle parti testuali, contribuendo a rendere più vivida l’atmosfera della storia.
La mia speranza è che, visto il successo della collana, escano più volumi originali per meglio vivere quell’incertezza palpitante nel leggere la storia e fare scelte che potrebbero rappresentare la salvezza o la morte (o peggio ancora) del nostro alter ego narrativo.