Il Ludus Magnus Studio non ha ormai più bisogno di presentazioni, una azienda sana e motivata che sta sfornando gioconi su gioconi, sarebbe il caso di dire uno migliore dell’altro ma sono tutti talmente diversi e belli che fare una classifica dei loro giochi è impossibile se non basandosi sul proprio gusto personale (per Noi Black Rose Wars ndr).
Divide et Impera (D.E.I. per gli amici) è la loro ultima
fatica e vedrà la luce su Kickstarter il 5 novembre.
Il papà di D.E.I. è nientepopodimeno che Tommaso Battista,
autore del tanto discusso quanto bello Barrage!
D.E.I. si differenzia molto dai giochi finora usciti dallo studio romano LMS. Poche regole, tra l’altro anche molto semplici; nessun combattimento diretto tra i giocatori; gestione dei lavoratori con lo scopo principale di controllare aree della mappa…..sembrerebbe un german detto così, vero? E in effetti il LMS stavolta ha fatto non un german ma un Signor German!
La storia dietro al gioco ci racconta di un futuro post-apocalittico
dove il climate change così attuale ai nostri giorni ha ormai finito il suo
corso su questo pianeta e purtroppo evidentemente la politica di un Trump
qualsiasi ha avuto la meglio decretando la fine di un pianeta sano.
Le grandi città sono letteralmente seppellite sotto metri e metri di neve, la
vita è completamente cambiata e i tetti dei grattaceli, un tempo lontano
dominio dei supereroi metropolitani, sono alla portata dei sopravvissuti che si
muovono da un tetto all’altro alla ricerca di preziose risorse per poter
sopravvivere un altro giorno.
Non tutti però se la passano così male. I Puri (the Pures) si sono
elevati al di sopra degli altri e governano ora questa civiltà post
apocalittica che vive perennemente in una sorta di lungo inverno nucleare.
Grazie alle loro risorse hanno sviluppato tecnologie in grado di “controllare”
le masse e spingerle a competere nel lavoro per poter finalmente conquistare la
tanto agognata “cittadinanza” e la speranza per un futuro migliore.
Il gioco come abbiamo detto è un vero e proprio German.
Abbiamo elementi di casualità come le missioni che vengono
estratte ad inizio partita e che caratterizzeranno l’andamento dei vari turni
di gioco.
Abbiamo il piazzamento dei lavoratori che ci permette di
occupare zone della mappa e così controllare il territorio per
poter estrarre risorse o costruire strutture.
Dobbiamo muoverci sulla mappa per collezionare risorse e
utilizzarle non solo per guadagnare punti vittoria a fine partita ma anche per acquistare
carte più potenti nei vari mercati più o meno illegali a cui i
giocatori hanno accesso durante ogni fase del gioco.
Si perché proprio le carte sono un elemento importantissimo di questo gioco da
tavolo. Sono infatti, insieme alle miniature dei lavoratori, l’unico elemento
del gioco. Mancano totalmente i dadi da lanciare o qualsiasi
altro elemento che possa modificare con un colpo di fortuna una tattica ben
preparata.
Ogni giocatore avrà a disposizione un mazzo di carte, per tutti uguale se non in una o due carte che caratterizzano e distinguono una fazione dall’altra. Una fazione ad esempio potrebbe avere una mobilità maggiore, mentre un’altra potrebbe essere più performante nel racimolare risorse.
Vi è una importante componente di costruzione del proprio mazzo di gioco (deck building) che grazie all’acquisto di carte dai vari mercati ci permetterà di sostituire le nostre carte di partenza con altre a volte più forti o a volte semplicemente diverse per poter cambiare la strategia del gioco e la tattica della fazione che stiamo giocando, anche in base alle missioni da completare e alle scelte degli altri giocatori.
Il gioco è stato oggetto di un play test ci dicono estremo e quindi tutte le fazioni sono comunque ben bilanciate tra di loro e nessuna emerge come “più forte” rispetto alle altre.
Come sempre quando si parla di LMS la cura e il design dei componenti di gioco sono incredibili. I modelli dei lavoratori sono in scala 22mm, ma il dettaglio è molto elevato (come potete vedere dalla foto ndr). I modelli dei droni, i mezzi meccanici, presenti nel gioco sono poi ancora superiori grazie anche alle loro dimensioni.
Ma la componente che più emerge già dal primo sguardo è il tabellone di
gioco stesso. Una grande mappa modulare che sviluppa il gioco non solo in
orizzontale sul tavolo ma anche in verticale, andando a ricreare i tetti dei
grattacieli su cui si svolgerà buona parte della partita.
Il colpo d’occhio mano a mano che il gioco si sviluppa è davvero incredibile e
rende l’esperienza ludica davvero particolare, con i vari gruppi di lavoratori
e i droni che andranno ad occupare zone diverse del territorio e i token a
rappresentare corde e rampini utilizzati per scalare e spostarsi sui tetti che
contribuiranno a rendere più intricata (ma sempre chiara) l’azione del gioco.
Delle fazioni e delle regole vi parleremo più avanti con la nostra recensione ma per ora siamo sicuri di avervi incuriosito!
Restate sintonizzati per scoprire cosa ne pensa Gaia e come si gioca al nuovo gioco da tavolo tutto italiano di Tommaso Battista e Ludus Magnus Studio e nel frattempo ecco una piccola gallery di alcuni scatti fatti durante una partita a D.E.I.!
Evento per il lancio su Kickstarter: DEI on Kickstarter
Gruppo ufficiale su Facebook: D.E.I. – DIVIDE ET
IMPERA – the board game
Pagina ufficiale su Facebook: Divide
et Impera