In The Shadow Planet assistiamo al ritorno della fantascienza old school piena di astronavi piene zeppe di viti e bulloni robot assistenti tute spaziali attillate su astronaute provocanti e muscolosi maschi alfa ingombranti scafandri e pistole laser.
Fin qui potrebbe sembrare una storia di fantascienza cappa e spada ma durante tutta la storia regna una atmosfera da horror onirico e misterioso degno di un racconto di Lovecraft.
L’astronave Vidar intercetta e risponde ad una misteriosa richiesta di aiuto giunta da un pianeta disabitato. Il fortuito passaggio in orbita della Vidar e la ricezione del messaggio saranno la scintilla che risveglierà un terrore spaziale vecchio di ere, mai morto, ma solo in silenziosa attesa. Un gruppo di coraggiosi quanto poco marziali astronauti capitanati dal comandante Jenna Scott lo affronterà ignaro di ciò che lo aspetta e pagando col sangue ogni passo in avanti fatto per scoprire la verità.
La storia di Barbieri ha due velocità: dapprima lenta e rilassata e poi quasi claustrofobica nelle scoperte e cambi di scena improvvisi. Una fantascienza da definire quasi rugginosa e meccanica, molto lontana anche da un modello Alien.
Impossibile parlare oltre della storia senza svelare importanti indizi che potrebbero rovinarvi la lettura.
Il tratto di Pagliarani sembra nato per una storia del genere e i colori di D’Amico rendono al meglio l’atmosfera di un pianeta alieno in un format anni ’50.
Disegni: Gianluca Pagliarani
Storia: Giovanni Barbieri
Colori: Alan D’Amico
Edito da Saldapress